Le aziende stanno richiedendo un cambiamento del proprio asset comunicativo? Con quali modalità?
Sul tavolo di ogni ufficio sia esso pubblico o privato ci sono due temi: la trasformazione digitale e la transizione verso la sostenibilità.
Sono temi forti perché sono rivoluzioni che procedono a passi rapidissimi, anche grazie alla pandemia.
Dobbiamo mettere a fuoco che quello che abbiamo e stiamo attraversando è un evento senza precedenti nella storia dell’uomo e che determinerà cambiamenti profondi che investono l’intera struttura sociale che ci siamo dati fino ad oggi e che investono l’intero pianeta seppur con passi diversi.
In che modo si è riuscito a comunicare in un periodo di pandemia? Che difficoltà si sono incontrate sui diversi fronti merceologici? Si può essere originali e creare interesse intorno a iniziative differenti dalla nuova consuetudine?
Tutte le attività umane di colpo devono fare seriamente i conti con l’impatto sull’ambiente e l’impatto sul corpo sociale, e non per modo di dire, perché la realtà è diventata molto stringente, il futuro è di colpo dietro l’angolo. Per questo tante aziende in Europa e nel mondo hanno avviato programmi di revisione del proprio operato, dei propri piani industriali e dei metodi per conseguirli.
In che modo le agenzie possono dialogare con efficacia con gli utenti rispettando i valori e le aspettative dei brand? Quanto è difficile oggi comunicare con dei target sempre più eterogenei, considerando il notevole aumento delle piattaforme social?
L’altra rivoluzione, quella digitale, che in Italia ha subito un impulso speciale, svolge una doppia azione: è veicolo di informazioni ed è anche strumento di controllo. Le informazioni spesso sono fake e i controlli sono talmente arbitrari che hanno bisogno essi stessi di controlli, ma questo è fisiologico di un media appena nato: ha tutte le pecche possibili ma non possiamo che migliorarlo migliorando noi stessi.
In questo scenario, chi si occupa di comunicazione si trova davanti a un evento mai visto prima: tutti guardano e vanno nella stessa direzione, ognuno dal suo punto di vista, ognuno nel suo segmento sociale, imprenditoriale, industriale, tende ad una visione sostanzialmente unica: non solo pacifica, eredità del secolo scorso, ma sostenibile e condivisibile ad ogni livello sociale e geografico. Differenziarsi sarà una bella sfida.