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Anna Maria Barbanera

Ufficio Comunicazione e Packaging presso CONSORZIO C3

Le aziende stanno richiedendo un cambiamento del proprio asset comunicativo? Con quali modalità?

Le aziende sono in continua evoluzione, sempre più attente ai cambiamenti della società. Nell’ambito della Private Label, settore che mi riguarda nello specifico, che cresce come quota di mercato più del 20% é attentissima a queste esigenze. Ricerche di mercato tra le più autorevoli confermano la crescente Comunicazione sulla Sostenibilità ambientale. Oggi le aziende e i retail si pongono obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, tra cui innovare e sviluppare sempre più un’economia circolare. Questa spinta è stata generata dalle nuove generazioni Z sensibili all’ambiente, al riciclo e al suo riutilizzo. Grazie anche all’intervento mediatico già anni fa di Greta Thunberg seguitissima dai giovani e sponsorizzata da grandi associazioni ambientaliste. Analizzando il Packaging c’è stata una grande evoluzione, maggior comunicazione in etichetta per quanto riguarda la sostenibilità, l’ ecologia e anche una maggior chiarezza sulla raccolta differenziata, resa obbligatoria da una nuova regolamentazione, (bisogna indicare il tipo di materiale, il suo codice identificativo e dove si butta). Le aziende investono progettando nuovi materiali e nuovi prodotti. Questi ultimi sempre più salutistici, free from o rich on. L’obiettivo è la riduzione delle plastiche, il riutilizzo con % di plastica riciclata che stanno arrivando al 100%, creare nuovi materiali biodegradabili e compostabili, una continua ricerca. La tendenza sarà la sostituzione della plastica dove possibile con materiali vegetali derivanti anche dagli scarti alimentari, a questo proposito mi vengono in mente delle carte per la stampa, certificate realizzate in questo modo o tutte le plastiche monouso (piatti, posate, bicchieri) che entro luglio 2021 verranno eliminate e sostituite da bioplastiche realizzate con materiali vegetali o polpa di cellulosa, o il passaggio dai film plastici a quelli in carta nella pasta di semola, in qualche innovativa vaschetta di gelato o vasetto di yogurt solo per citare alcuni esempi. La comunicazione di questi sviluppi è integrata a 360° dal prodotto al web, ai social per accompagnare e insegnare il cambiamento degli stili di vita che necessariamente si stanno modificando nel rispetto dell’ambiente.

In che modo si è riuscito a comunicare in un periodo di pandemia? Che difficoltà si sono incontrate sui diversi fronti merceologici? Si può essere originali e creare interesse intorno a iniziative differenti dalla nuova consuetudine?

Sotto il periodo di pandemia alcune aziende hanno cercato di rassicurare, altre hanno comunicato una visione ottimistica e di speranza. Mi viene in mente il Packaging della confezione Abbracci di Mulino Bianco, un pack azzurro dedicato agli infermieri. Se ne è parlato sui social, un gesto di ringraziamento, solidarietà verso questa categoria di professionisti a cui hanno devoluto il ricavato. Altri hanno cercato una comunicazione più leggera, ironica anche per far strappare un sorriso in un periodo difficile. Tante aziende hanno colto l’occasione per lanciare nuovi prodotti salutistici, riscoprire “il fatto in casa” (ricordiamo che sotto la pandemia gli scaffali dei supermercati erano vuoti negli scaffali di farina e lievito di birra) chi non si è cimentato in qualche ricetta? Ci siamo obbligatoriamente fermati a riflettere e abbiamo capito quanto sia importante il nostro benessere psico-fisico, oggi più che mai al centro dell’attenzione. Per quanto riguarda le difficoltà, si é cercato di adattare la comunicazione alla situazione, di pari passo all’evoluzione della pandemia. Originali direi di Si. Si può essere originali anche in questa situazione. Qualsiasi novità genera nuovo interesse, nuovi stimoli, nell’aria c’è voglia di riprendersi, di tornare alla normalità e alle cose belle e ben fatte.

In che modo le agenzie possono dialogare con efficacia con gli utenti rispettando i valori e le aspettative dei brand? Quanto è difficile oggi comunicare con dei target sempre più eterogenei, considerando il notevole aumento delle piattaforme social?

Sicuramente per dialogare con gli utenti oggi sono fondamentali i social media, e una buona strategia di Marketing. Un’azienda deve essere necessariamente connessa sul digital e su più social. Una comunicazione integrata contemporaneamente su tutti i canali Atl e Btl. Le aziende devono avere un obiettivo ben preciso su che cosa vogliono comunicare, quali target raggiungere e continuare a creare nuove visioni, nuove emozioni. Bisogna essere sempre aggiornati su quello che succede nel mondo e attivarsi nell’immediato. Per aumentare la brand awareness devono saper ascoltare e coinvolgere gli utenti, renderli partecipi nei loro progetti. Ascoltare sempre per migliorarsi. Grazie anche alle Analytics, Seo e allo sviluppo di App sempre più performanti si raggiungono e si fidelizzano gli utenti. Per non rischiare di omologarsi in questo mare comunicativo, a mio avviso rimane vincente l’ idea innovativa, creativa che si reinventa continuamente con nuovi stili. Magari anche recuperando, perché no qualche idea del passato rielaborata in  chiave moderna. La bravura, il “saper fare” dietro a una progettazione approfondita é sempre premiante.

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